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Come ci si comporta in caso di accessi, ispezioni e verifiche fiscali? Quali sono le regole da seguire in caso di controlli fiscali da parte della Guardia di Finanza? In questo articolo di blog ci teniamo ad approfondire il tema delle verifiche fiscali offrendo alcuni consigli su come muoversi in caso ci sia un controllo approfondito della Guardia di Finanza. 

Il ruolo della Guardia di Finanza, così come quello dell’Agenzia delle Entrate, è quello di effettuare accessi, ispezioni e verifiche fiscali presso la sede dei contribuenti (aziende o studi professionali) per contrastare possibili illeciti di natura tributaria. In questi casi i diritti dei contribuenti sono tutelati principalmente dall’art. 12, della L. n. 212/2000 (Statuto dei diritti del contribuente).

Tale articolo, rubricato «Diritti e garanzie del contribuente sottoposto a verifiche fiscali», prevede una serie di diritti per i contribuenti e, per l’effetto, una serie di limiti da rispettare per i verificatori.

Accessi, ispezioni e verifiche fiscali: alcune definizioni

  • Accessi. Tale attività consiste nel potere in capo a chi effettua le verifiche fiscali di accedere in un luogo (ad esempio in azienda o in uno studio professionale) indipendentemente dal consenso dell’imprenditore. L’accesso, infatti, è un atto autoritativo.
  • Ispezioni. Queste sono le attività sostanziali che i verificatori realizzano per cercare prove di attività illegittime (ad esempio di evasione fiscale). 

Tra le ispezioni sul luogo di lavoro si possono menzionare:

  • la ricerca di documenti presenti in azienda e conservati a vista, in armadi, in cassetti, nei computer, ecc., 
  • le perquisizioni.

È importante sottolineare che per le ispezioni cd. “invasive” i verificatori dovranno essere muniti di autorizzazione “rinforzata”, ossia rilasciata, nel caso della Guardia di Finanza, dal Procuratore della Repubblica.

  • Verifiche fiscali. Si intende l’attività accertativa finalizzata alla ricerca di violazioni tributarie.

10 regole da seguire in caso di controlli fiscali

È bene premettere, innanzitutto, che una volta effettuato l’accesso da parte dei verificatori, esibiti l’ordine di accesso e i documenti identificativi, salvo casi particolari non è possibile interrompere la verifica fiscale in atto.

Vediamo, dunque, le principali “regole” da ricordare in caso di verifica fiscale da parte degli uffici dell’Amministrazione finanziaria o dei militari della Guardia di Finanza.

  1. Salvo casi eccezionali ed urgenti, gli accessi da parte dei verificatori devono avvenire durante l’orario ordinario di esercizio delle attività aziendali e con modalità tali da arrecare la minore turbativa possibile allo svolgimento delle attività.
  2. È opportuno chiedere l’esibizione dell’ordine di accesso, ossia il documento che autorizza i verificatori a compiere l’attività intrapresa. L’ordine di accesso dovrà precisare: 
  • i verificatori autorizzati ad eseguire l’accesso; 
  • presso quali locali, in quale giorno ed in quali orari deve avvenire l’ispezione sul lavoro; 
  • che tipo di controllo fiscale deve essere svolto (ad esempio indicando le imposte e i periodi d’imposta per cui si procede).
  1. Il contribuente potrà chiedere che la verifica fiscale e l’analisi dei documenti siano effettuate presso l’Ufficio dei verificatori o presso lo Studio del professionista incaricato.
  2. Nel caso di domande da parte dei verificatori e di incertezza nella risposta è consigliabile evitare di rendere dichiarazioni spontanee. Quanto riportato a verbale, infatti, fa prova fino a querela di falso.
  3. Tutto ciò che viene consegnato spontaneamente ovvero su semplice richiesta dei verificatori può essere legittimamente acquisito.
  4. Nel caso in cui i verificatori dispongano di un’autorizzazione “semplice”, ossia non firmata dal Procuratore della Repubblica, non si è tenuti ad aprire plichi sigillati, casseforti, armadi, cassetti e simili chiusi a chiave. I verificatori, infatti, non possono accedervi autoritativamente senza la suddetta autorizzazione.
  5. Proteggere l’accesso ai computer e alle email con una password. Questi, infatti, sono considerati alla stregua dei plichi sigillati.
  6. Esibire le scritture contabili obbligatorie o, se non presenti in Azienda, concordare un termine entro cui consegnarle. Tali documenti, se non consegnati, non possono essere utilizzati a favore.
  7. Leggere attentamente i verbali giornalieri prima di firmarli.
  8. Chiamare il professionista di fiducia. Il contribuente, infatti, ha la facoltà di farsi assistere da un professionista abilitato alla difesa.

Accessi, ispezioni e verifiche fiscali: un breve riepilogo

Quelli fin qui indicati sono solo alcuni dei consigli da seguire in caso di accessi, ispezioni, verifiche o controlli fiscali.

Riepilogando, alla luce di quanto evidenziato, le principali accortezze che l’azienda dovrà avere durante la primissima fase della verifica sono legate al: 

  • controllo dell’ordine di accesso dei verificatori; 
  • chiedere lo spostamento della verifica presso l’Ufficio o lo studio del professionista; 
  • contattare il professionista di fiducia.

Fatto ciò, la verifica non potrà in ogni caso essere interrotta ma arrecherà un minor disagio all’Azienda e ai suoi dipendenti e consentirà di gestire senza eccessiva pressione questa decisiva e delicata fase.

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